Da 2,8 a 3,7 cm.
Presente in tutto l’arco alpino, ma più rara nel settore orientale, e in alcune località dell’Appennino dalle Marche all’Abruzzo, da 900 a 2200 m.
Praterie alpine e pendii erbosi da 1300 sino a 3000 m. e sull’Appennino da 900 a 2200 m.
Univoltina da luglio ad agosto.
Varie essenze tra cui Plantago alpina, Gentiana verna e Gentiana acaulis.
Femmina spesso con forte velatura scura e colore fulvo tendente al giallo verso il bordo.
Data la notevole differenza di quota tra le varie popolazioni, queste si differenziano vistosamente nelle dimensioni sia nei maschi che nelle femmine.
Da Melitaea parthenoides si distingue per le minori dimensioni, mentre ha in comune l’estensione delle zone fulve, causata da una riduzione dei disegni neri in particolare sulla zona mediana del diritto delle ali posteriori. La macchia fulva marginale a forma di punta di freccia sull’ala anteriore tra la terza nervatura mediana e la prima cubitale è poco pronunciata e risulta quasi uguale alle altre come in M.aurelia che tuttavia ha un reticolo dei disegni neri regolare. Le femmine di Melitaea varia si riconoscono da quelle di M.diamina per la stretta area gialla tra le due strie capillari nere lungo il bordo delle ali posteriori.
Foto 25 - valva,
1 - processo terminale della valva che termina con due grandi denti divergenti,
2 - arpa.
Foto 26 - valva inquadrata con una particolare angolazione per mostrare l’arpa,
1 - processo terminale della valva,
2 - arpa che può presentare o meno qualche dente sul lato superiore.