Da 2,3 a 2,9 cm.
Presente in tutto l’arco alpino e in alcune località della Pianura Padana.
Terreni incolti e a volte accidentati, dalla pianura fino a 2500 m.
Polivoltina da fine maggio ai primi di luglio e da agosto a settembre.
Varie leguminose tra cui quelle dei generi Lotus, Melilotus, Medicago, Anthyllis, Vicia e Astragalus.
Sul diritto la femmina è marrone con archetti marginali arancioni, ma non sono rari i casi di esemplari con azzurramento nella zona basale.
Le varie razze locali si differenziano per la grandezza media degli esemplari e, sia nei maschi che nelle femmine, per le dimensioni dei punti neri sul rovescio delle ali, con una notevole riduzione degli stessi soprattutto in esemplari alpini. Questa grande variabilità, evidenziata dalle immagini che si possono osservare sopra, dimostra la difficoltà nella determinazione degli esemplari di questo gruppo.
Le specie del genere Plebejus hanno in comune la presenza di alcune squame con brillantezza metallica in corrispondenza degli archetti arancioni sul rovescio delle ali posteriori. Il problema di distinguere P. idas da P.abetonicus si presenta solo nei casi delle rare popolazioni settentrionali di quest’ultima ed è un lavoro da specialisti, in quanto le due entità sono state distinte sulla base della morfologia degli apparati copulatori. È utile però sapere che in genere le popolazioni di P.abetonicus presentano sempre le femmine molto azzurrate. Le differenze con Plebejus argyrognomon e Plebejus argus verranno descritte trattando di queste.